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 bacialo ancora, andrea...

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mancino

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MessaggioTitolo: bacialo ancora, andrea...   bacialo ancora, andrea... Icon_minitimeVen 20 Mag 2011, 20:46

Il matrimonio è la causa prima del divorzio, diceva un quattrocchi brontolone dai folti mustacchi (e sopracciglia), dopo oggi pomeriggio non abbiamo voglia di dissentire.

Una decade in rossonero, tagliato il traguardo delle 400 presenze, in bacheca una Coppa Italia, due Scudetti, una Supercoppa Italiana, due Champions League, due Supecoppe Europee, un Mondiale per club, un Mondiale con la nazionale di Lippi in Germania nel 2006, un nono ed un quinto posto nella classifica del Pallone d’Oro (2006 e 2007 rispettivamente), altro?

C’è molto Carletto Mazzone e un po’ di Roberto Baggio nei futuri successi di Andrea: è il gennaio 2001, il Divin Codino vuole da Trapattoni il biglietto per Giappone e Corea, fa quello che vuole e può permetterselo avendo snobbato Real Madrid ed Arsenal per il clima casalingo delle rondinelle; Mazzone però ci vede lungo e non ci pensa proprio a far sedere Pirlo, così aguzza l’ingegno e sposta il ragazzo davanti alla difesa a fare il regista arretrato, con tutto il rispetto per Yllana, Guana e Correa, che col tempo avranno perdonato il loro ex tecnico. L’estate dello stesso anno il Milan e Pirlo si fidanzano ufficialmente ed il tecnico brasiliano giramondo Carlos Alberto Parreira (attuale c.t. del Sudafrica) esalta l’azzurro definendolo “uno Zico davanti alla difesa”, Ancelotti alza il ciglio e gongola, coccolando il suo umile campione dalle origini borghesi.

Un episodio particolare soggiornerà certamente nei ricordi dei tifosi più fedeli: 2 febbraio 2003, la casacca è quella con la retìna scollata a “V”, un cult, il Milan ospita il Modena di Cevoli, Balestri e Vignaroli e (forse non a caso) Berlusconi pronostica una goleada. Invece inaspettatamente i canarini si travestono da Pisapia e dopo 75′ il risultato è ancora bloccato sullo 0-0, con l’oggetto misterioso Redondo titolare per la prima volta nel vertice basso del rombo; ci vuole l’harakiri dell’esterno gialloblu Ponzo sul corriere dello zar Kakhaber Kaladze (man of the match quel dì) per rompere il ghiaccio: sacrosanto calcio di rigore per il Milan e sudori freddi fra i rossoneri, poiché il rigorista Andrea Pirlo (fino a quel momento 6 su 6 dal dischetto) siede comodamente in panchina, Shevchenko ha già lasciato il campo ed i possibili rimpiazzi (Serginho, Rivaldo, Inzaghi) hanno sciupato un rigore a testa nelle partite precedenti; Jon Dahl Tomasson si ricorda di essere danese presentandosi nei pressi del cerchio gessato pulendo la sfera, mentre Scoponi consiglia a Ballotta di stare basso sul tiro del rossonero, sembra tutto pronto ma c’è il colpo di scena! A bordo campo un nervosissimo Ancelotti aiuta Pirlo a sbarazzarsi della pettorina e lo spedisce in campo al posto del (fragile) Principe Redondo per calciare il penalty (senza riscaldamento): lo sguardo del nuovo entrato è ipnotico, sfera a sinistra, Ballotta imbalsamato resta fermo, 1-0 Milan con Pirlo nel ruolo di Steve Kerr, tiratore scelto nei momenti caldi, frigidamente efficace.

41 i gol di Trilly dal suo approdo a Milanello, 32 in campionato, nessuno in Coppa Italia, sette in Champions League, uno in Coppa Uefa ed uno in Supercoppa Italiana; ci siamo anche permessi di scegliere il più bello, ma occorre tornare al 17 ottobre 2004, minuto venti della prima frazione di gioco: Pirlo riceve da Seedorf (che ha il numero venti e un taglio da marine) e dopo essersi fumato Lopez e Brambilla dipinge col sinistro il gol che batte Katergiannakis facendo del Milan a Cagliari un corsaro felice quattro anni prima del tallone di Strasser (anche allora fu Scudetto).

Nel giorno in cui ci si lascia si può piangere e si guardano le foto, in silenzio, magari ascoltando i lamenti di quell’artista che nei giorni normali disprezzi anche un po’, è proprio su quelle note che vuoi farti male, perché gli spettri di Abbondanzieri e Dudek non vedevano l’ora di riemergere, te l’immagini col sorriso di chi potrà raccontare ai nipoti d’aver parato un rigore a Pirlo, campione del mondo, maestro di finte di corpo, calci piazzati alla brasiliana e produttore seriale di maledette ed ascensori, punizioni svalvolate che salgono salgono per poi insaccarsi sotto la traversa quand’è già troppo tardi.

Titoli di coda dunque, forse era ora di cambiare, di trovare nuovi stimoli senza alcun amante o tradimento, con calzature prive di sassolini da espellere, striscioni senza insulti ed esultanze rispettose; forse cerchiamo solo di convincerci che sia stata la scelta migliore per tutti e di sicuro nessuna delle due parti è rimasta sorpresa: “sono qui solo per salutare, sono stati dieci anni indimenticabili; è un divorzio consensuale con il Milan”, ha dichiarato Pirlo nella giornata di ieri, parole strozzate dalla voglia di piangere sulla solita, inespressiva, maschera vitrea.

Ovunque andrai porterai sempre con te il ricordo del Diavolo, ogni volta che gonfierai la rete e le tue labbra incontreranno il prezioso metallo il pensiero tornerà all’Old Trafford, ad Ancelotti, alla spalla di Inzaghi nella finale di Atene e noi, tifosi eleganti, ti diremo “bacialo ancora, Andrea”…

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MessaggioTitolo: Re: bacialo ancora, andrea...   bacialo ancora, andrea... Icon_minitimeSab 21 Mag 2011, 13:29

Beh io non credo che Pirlo avrà mai più la possibilità di baciare un cazzo vista la squadraccia in cui è approdato!! Comunque mi sento di augurargli buona fortuna perchè è stato un grande,ci mancherà!
P.S. Un articolo emozionante,avevi ragione Smile
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